Forrest Gump: storia di un corridore

Forrest Gump: storia di un corridore

Nel luglio del 1994 esce nelle sale di cinema statunitensi uno dei più grandi film della storia del cinema con un incredibile Tom Hanks nel ruolo del tanto amato Forrest Gump.

Con questa performance Hanks si aggiudica il suo secondo Oscar come miglior attore protagonista. Da sottolineare che oltre al suo premio la pellicola riceve altri 5 Oscar tra cui i miglior film e miglior regista.

Quest’opera cinematografica racconta trent’anni di storia americana, dagli anni ’50 agli anni ’80, attraverso gli occhi semplici e innocenti di un bambino, poi ragazzo ed infine uomo, con disabilità intellettive.

 

 

Seduto su una panchina, Forrest Gump regala racconti a chiunque capiti di condividere con lui il posto costruendo un’autobiografia spontanea nella quale riecheggia continuamente il nome “Jenny”.

Uno dei temi centrali della storia tra Forrest e Jenny è il destino. Mentre Jenny è una sognatrice in cerca del suo posto nel mondo, Forrest segue il flusso della vita senza porsi troppe domande. Nonostante le loro vite prendano strade diverse sembra che il destino li riporti costantemente l’uno verso l'altro.

La relazione tra Forrest Gump e Jenny è una delle storie d'amore più iconiche e commoventi del cinema. Attraverso il loro legame profondo e le sfide affrontate insieme emerge un messaggio potente sull'accettazione, sull'amore incondizionato e sulla capacità di trovare il proprio scopo nella vita.

 

Mentre Forrest e Jenny possono sembrare opposti in molti modi, la loro relazione ci insegna che l'amore e l'amicizia possono superare qualsiasi differenza. La loro storia è un inno alla resilienza umana e alla forza del legame affettivo. E nonostante le sfide e le avversità che affrontano lungo il percorso, Forrest e Jenny ci insegnano che l'amore vero e duraturo può davvero superare tutto.

Oltre a questo legame affettivo, il protagonista incontra sul suo percorso anche altri amici tra cui spicca la figura di Buba. 

Siamo nel pieno della lotta contro la segregazione raziale negli Stati Uniti. Il nostro veterano di guerra Forrest riceve la medaglia al valore per aver salvato innumerevoli vite ma non riesce a salvare il suo migliore amico di colore di nome Buba. 

Buba nasce da una famiglia di cuoche e pescatori di gamberi provenienti dall’Alabama. Come si erano promessi durante la loro frequentazione Forrest decide di comprare un peschereccio ed insieme al tenente Dan, incontrato anche lui in Vietnam, fa fortuna sempre portando con se il ricordo di Buba, devolvendo parte del ricavato alla sua famiglia .

Questa pellicola è stata, quindi, un successo da tutti i punti di vista, tra cui anche quello economico. Prodotto con soli 55 milioni ne incassa circa 700 e non finisce quI.

Nel 1995, Viacom Consumer Products, divisione proprietaria dei diritti del film di Viacom (a sua volta proprietaria della Paramount Pictures produttrice del film) e della catena di ristoranti Rusty Pelican, interpella l'amministratore delegato della Rusty Pelican, Scott Barnet, al riguardo di creare una catena sullo stile dei ristoranti di gamberi introdotto dal film Forrest Gump.

 

 

Dopo poco, la società Bubba Gump Shrimp Company Inc. viene creata come una nuova catena di ristoranti in cooperazione con Paramount Pictures.

"Forrest Gump", ancora oggi, è capace di trasmettere valori universali ed è entrato nella cultura popolare per le sue frasi iconiche. Il film tratta una vasta gamma di temi senza che risultino mai pretestuosi in una visione di insieme: dalla discriminazione alla libertà, dall'imprevedibilità della vita alla malattia e la morte. Quest’opera riesce a toccare corde emotive inaspettate grazie anche alla bravura degli attori che la interpretano.

La magia di questo film nasce dal modo in cui Forrest Gump, nella sua “follia” certificata, cavalca con naturalezza e disinvoltura il flusso della vita, vedendo sempre il bicchiere mezzo pieno e traendo vantaggio da ogni situazione presentatasi perché “La vita è come una scatola di cioccolatini, non saprai mai quello che ti capita”. 
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