L'intramontabile stile casual americano
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Se ci riferiamo allo stile americano allora dobbiamo pensare più ad un’idea o una sorta di suggestione fatta di elementi vincenti, tratti da una giovane tradizione.
Proprio dalle star degli anni d'oro del cinema arriva la prima vera spinta per lo sdoganamento del casual: inutile dirlo, con un paio di jeans, t-shirt bianca o camicia “stile cowboy” (meglio se in denim). La rivoluzione degli anni 50, fatta a suon di rock'n'roll, motori, trasgressioni e di un modo di vestire che traeva le sue origini nell'abbigliamento militare e da lavoro, tutto ciò per infastidire la generazione precedente: rigida e composta.
Una combinazione quella dello stile casual che, data la sua semplicità, sta bene proprio a tutti. Quindi una t-shirt in puro cotone o una camicia in denim, confortevoli, e un paio di blue jeans blu scuro. Aggiungendo Sneakers o stivali cowboy, un paio di occhiali da sole tartaruga e un sorriso spensierato.
Fondamentalmente risiede in questo l'essenza e la forza dello stile americano: l'aver saputo prendere degli elementi da aree e attività diverse e soprattutto non istituzionali o "nobili", facendole diventare di uso comune e soprattutto facendole diventare “cool”. Creando quel mondo ampio e variegato che, nel tempo, è stato appunto chiamato casual.
Ci sono però tre grandi categorie di stile casual americano (secondo noi di PETRI): college o preppy, il country chic e lo stile californiano anni ’60-’70.
Il primo “stile college” si definisce all’inizio del XX secolo, con l’Ivy Look, chiamato così in onore delle università americane più prestigiose, membri della Ivy League. Ma è negli anni ’50 che diventa un modo di vestire riconoscibile, che indica un’elite istruita e rampante. I capi chiave dello stile college erano (e lo sono ancora): le giacche varsity, i bomber, i blazer, il tartan, i pantaloni khaki, i mocassini. Però in seguito questo look viene poi adottato in altri strati sociali, prima nella comunità afroamericana di classe media, poi dai Mod inglesi negli anni ’60. Invece negli negli anni ’70 non viene molto utilizzato, ma poi torna negli anni ’80 e ’90, soprattutto grazie a stilisti americani famosi che sposano questo stile, Ralph Lauren in primis.
Per quanto riguarda il country chic, che altro non è che un’affinamento dell'abbigliamento dei famosi cowboy americani, quindi plaid, denim, frange ed elementi tipicamente cowboy, come borchie turchesi e dettagli in cuoio. Questi stavano a rappresentare una sana e genuina vita all'aria aperta e alla ricerca di avventura.
Tratti distintivi sono: camicia in denim oppure in cotone, pantaloni corduroy color cammello, cintura in cuoio intrecciata e un paio di stivali.
Continuiamo il nostro tour dell’abbigliamento casual americano con il nostro stile preferito, quello della California tra qui anni ’60 e i ’70. Fatto di quello spirito di libertà assoluta, tra surf, skate, look spontanei e atteggiamenti di una cultura giovane e frenetica in costante ricerca di libertà. In questo caso jeans, camicie casual, colorati costumi indossati quasi tutto il giorno e soprattutto a piedi scalzi ovunque. Forse la rappresentazione maggiore di questa tendenza la vediamo attraverso i film iconici come “Un mercoledì da leoni” o “Lords of Dogtown”, ambientati in quell’epoca trasgressiva, spensierata e totalmente libera da pregiudizi o costrizioni.
In conclusione ci piace pensare che lo stile casual in molti casi ha rappresentato rivoluzioni non solo stilistiche ma anche morali, etiche e generazionali, accompagnando personaggi che hanno cambiato la storia o che comunque hanno lasciato la loro firma tramandando valori semplici ma non scontati, facendo della ricerca per la libertà ed uguaglianza una vera lotta e non un banale slogan.