Serge Gainsbourg: "Je m’en fous".
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Quando si parla di Serge Gainsbourg, la parola "stile" non può essere evitata, anche se lui probabilmente lo avrebbe fatto. L'artista, cantante, poeta, regista e provocatore francese è stato molto più di un semplice personaggio pubblico, è stato un'icona che ha incarnato l'eleganza disinvolta, il disordine chic e una certa "je ne sais quoi" che solo i francesi sembrano padroneggiare.
In un mondo fatto di completi stirati e cravatte ben annodate, Serge Gainsbourg è stato l'equivalente umano di un calice di vino rosso rovesciato su una camicia bianca.
Nato nel 1928, Serge ha iniziato come pittore prima di diventare musicista, portandosi dietro una sensibilità artistica che avrebbe presto trasportato nel suo modo di vestire.
La sua moda non seguiva le tendenze, le creava. Mentre altri uomini indossavano abiti impeccabili, lui preferiva il suo iconico look trasandato ma studiato: camicie sbottonate, jeans che avevano visto giorni migliori e, naturalmente, l'immancabile sigaretta che sembrava essere un'estensione naturale della sua mano.
Se ci fosse un concorso per l'accessorio più iconico della moda, la sigaretta di Serge Gainsbourg vincerebbe senza dubbio. Non importa se era seduto al piano, passeggiava per le strade di Parigi o si esibiva sul palco: Serge aveva sempre una Gauloises o una Gitanes tra le dita, rendendo il fumo parte integrante del suo stile.
Per Serge, il fumo non era solo un'abitudine, era un'espressione di disinteresse. "Je m’en fous" sembrava dire con ogni boccata, un messaggio che si rifletteva nel suo modo di vestire. Come se il fumo potesse scolpire la sua figura nell'aria, avvolgendolo in un'aura di mistero e disprezzo calcolato.
Serge Gainsbourg aveva un dono raro: poteva far sembrare cool anche l'aspetto trasandato. Indossava camicie sbottonate e giacche di tweed sgualcite come se fossero capi di alta moda. I suoi jeans scoloriti erano il suo simbolo di ribellione contro la convenzionalità e il conformismo. Ma non fatevi ingannare: il suo look "trasandato" era in realtà il frutto di una curata noncuranza.
Le scarpe di Gainsbourg? Spesso delle Clarks Desert Boots, che combinavano comfort e stile senza sforzo. Il messaggio era chiaro: eleganza sì, ma senza complicazioni inutili. Lui era l'uomo che ti faceva credere che, per essere chic, non dovevi necessariamente essere impeccabile. Anzi, una macchia di caffè sul colletto o una cravatta allentata erano parte del fascino.
Non si può parlare di Serge Gainsbourg senza menzionare le donne che lo hanno accompagnato, sia nella vita che nella moda. Da Brigitte Bardot a Jane Birkin, le sue muse erano tanto affascinanti quanto lui, e spesso anch’esse emblemi di uno stile senza tempo. Queste donne non solo riflettevano il suo gusto eccentrico, ma lo completavano con il loro proprio senso della moda, creando coppie iconiche che rimarranno per sempre nella storia dello stile.
Serge Gainsbourg ci ha lasciato nel 1991, ma il suo stile continua a influenzare la moda di oggi. Dal ritorno dei jeans vintage al fascino delle camicie sgualcite, l'eredità di Gainsbourg è viva e vegeta. Ogni volta che un uomo osa abbinare una giacca di tweed con jeans sdruciti o accende una sigaretta con un'aria di nonchalance, si può sentire l'eco dello stile di Serge.
In un mondo che spesso prende la moda troppo sul serio, Serge Gainsbourg ci ha insegnato che a volte la vera eleganza sta nel non prendersi troppo sul serio. Forse non tutti possono imitare il suo talento musicale o la sua poetica provocatoria, ma almeno possiamo tutti ispirarci al suo modo di dire: "Je m’en fous" con stile.